Bancaria n. 1/2009


Mensile dell'Associazione Bancaria Italiana

Editore
Bancaria Editrice
Anno
2009
Disponibilità
Disponibile
Prezzo Copertina € 15,00
IVA assolta dall'editore

Editoriale
Contributi - La crisi finanziaria e i modelli di corporate governance delle banche: implicazioni e prospettive
Nel dibattito che si è aperto a livello internazionale sulla riforma dei sistemi di supervisione, alla luce della crisi finanziaria, occorre valorizzare gli elementi di forza degli approcci adottati in Italia. Se è vero che il modello fondato sul Collegio sindacale non può essere esportato, se ne possono preservare alcune caratteristiche importanti. In primis, il fatto che il sovrapporsi di molteplici e indifferenziati organi di controllo finisce per risultare controproducente; ma anche la consapevolezza della necessità di modelli di governance che favoriscano la separatezza delle funzioni e degli organi di gestione, di supervisione e di controllo, con pari dignità, indipendenza, professionalità e autonomia.
Allocazione dei rischi e incertezza finanziaria
Non è ancora chiaro se la crisi finanziaria sia stata superata e quali effetti reali si manifesteranno. Sono però emersi i grandi difetti della struttura finanziaria sviluppatasi nell'ultimo decennio ed è ora fondamentale attuare i provvedimenti monetari e fiscali necessari per uscire dalla crisi finanziaria ed evitare che si determini una crisi economica altrettanto rovinosa. Ciò non implica che l'innovazione finanziaria debba essere vietata, ma sarebbe opportuno evitare di sviluppare prodotti caratterizzati da scarsa liquidità, da incertezza sui loro ritorni e scambiati fuori dei mercati organizzati.
La riforma dell'architettura di vigilanza europea
Le proposte per rafforzare la vigilanza dei gruppi transfrontalieri trovano limite nel regime di responsabilità nazionale cui sono soggette le autorità di vigilanza. La direttiva Crd non disciplina tali aspetti che hanno una connotazione politica e i recenti avvenimenti internazionali ce ne offrono ampia conferma. L'antico dilemma tra un'integrata supervisione bancaria europea e una affidata a decine di enti nazionali alla ricerca di un efficace coordinamento si pone ancora una volta, non in termini accademici, ma con la drammaticità degli eventi che abbiamo vissuto e che sono ancora in corso.
Nuove regole e mercati finanziari
La crisi sta sottoponendo il sistema finanziario e il sistema di controlli pubblici a un'enorme tensione. Fornisce però anche un'opportunità per rafforzare i presidi alla stabilità finanziaria e costruire un sistema più solido, che benefici dell'integrazione dei mercati senza accrescere il rischio complessivo. Tra le possibili evoluzioni dell'assetto europeo di vigilanza, su cui sta lavorando il gruppo De Larosière, vi è quella dell'attribuzione di compiti di autorità europea di vigilanza alla Bce, che richiede però l'unanimità del Consiglio. In assenza di accordo può essere esplorata una «cooperazione rafforzata» che preveda una divisione di compiti tra Bce e banche centrali nazionali.
Strategie - L'impatto di Basilea 2 sulla crisi finanzaria: fra tanti indiziati, un solo colpevole?
Gli eventi finanziari degli ultimi mesi hanno alimentato un intenso e, per certi versi, inevitabile dibattito sulle possibili cause della crisi. Il regime prudenziale di Basilea 2 è stato indicato come uno dei principali responsabili. In realtà, analizzando gli aspetti della disciplina che sono stati maggiormente criticati emerge che il nesso tra Basilea 2 e la crisi non è sempre corretto. Sebbene la crisi abbia fatto emergere alcune debolezze dell'Accordo, non esistono ragioni robuste per abbandonarne la filosofia.
Banche e responsabilità sociale di impresa: l'approccio del Csr benchmark
La Corporate social responsibility è una modalità di gestione strategica che si realizza attraverso una logica multistakeholder di attenzione sia agli azionisti che ad altri interlocutori dell'impresa. Essa promuove una diversa concezione dell'impresa consapevole anche degli effetti che la propria attività può generare sui diversi soggetti e di come questi ultimi possano a loro volta influenzare la sua performance globale. Le banche italiane e l'ABI hanno dedicato negli ultimi anni grande attenzione a questo tema, come ulteriore leva di innovazione e di sviluppo del business bancario, anche attraverso il progetto Csr benchmark con cui viene offerto agli associati uno strumento di monitoraggio e di controllo degli aspetti di Csr, come variabili di supporto allo sviluppo del business.
Fisco e tributi - Detassazione dei capital gain nelle start up: problematiche emergenti
Le normativa introdotta nella tassazione dei capital gain con la legge n. 133/2008 per incentivare gli investimenti in start up è particolarmente attenta nel definire gli ambiti soggettivi e oggettivi di applicazione e le modalità di reinvestimento delle plusvalenze eventualmente conseguite. I confini e le limitazioni poste potrebbero, tuttavia, appesantire gli adempimenti per gli intermediari che dovranno acquisire dai contribuenti la documentazione richiesta ai fini della verifica da effettuare sulla spettanza dell'agevolazione. Il quadro normativo definito e il differente onere che incide sulla tassazione delle plusvalenze da partecipazioni qualificate, rispetto a quelle non qualificate, fanno ritenere che siano soprattutto le prime ad essere interessate alle disposizioni introdotte.
Problemi legali - Sul sospetto riciclaggio e sull'obbligo di segnalazione: un cambio di prospettiva significativo
La disciplina sull'obbligo di segnalazione delle operazioni di sospetto riciclaggio,modificata dall'art. 41 del d.lgs. 21 novembre 2007, n. 231, è piuttosto innovativa. In particolare perché, a differenza del previgente regime, sulla base di un «sospetto fondato», qualsiasi operazione che contribuisca al convincimento che possono essere in corso, compiute o tentate operazioni di riciclaggio dovrà far scattare l'obbligo di segnalazione di queste ultime.Nell'ottica del soggetto tenuto alla segnalazione, il cambio di prospettiva è dunque molto significativo e denso di effetti pratici.
L'organismo di vigilanza ai sensi del d.lgs. 231 nella governance delle società quotate
Il d.lgs. 231/2001 ha consentito il consolidarsi della centralità dei controlli interni nella corporate governance e la loro focalizzazione sui rischi d'impresa. È quindi necessaria una riconsiderazione globale dei controlli interni in modo da superare tutte quelle questioni che la proliferazione in tale ambito di organi, organismi, procedimenti porta con sé naturalmente e valutare l'opportunità di istituire un solo organo interno alle società.
Credito e imprese - Le frodi per furto di identità nel credito retail: costi per i consumatori e possibili interventi
I casi di frodi per furto di identità nel credito retail stanno crescendo in relazione allo sviluppo del comparto. Si tratta di un fenomeno che determina una serie di costi diretti e indiretti per il consumatore e finisce per ledere in maniera significativa l'efficienza del mercato in termini di pricing e di giusta allocazione dei capitali.Al fine di prevenire il fenomeno è auspicabile la rapida approvazione della normativa attualmente all'esame del Parlamento, nell'ottica di consentire alle banche e agli intermediari finanziari l'accesso ai dati identificativi delle persone fisiche o giuridiche che richiedono un finanziamento.
Finanza - La direttiva MiFID e la nuova struttura dei mercati regolamentati
A dieci anni dalla sua entrata in vigore, il TUf rappresenta ancora l'architrave del nostro mercato finanziario. Esso ha svolto egregiamente il ruolo di promozione e tutela del mercato finanziario italiano nella fase di armonizzazione delle regole comunitarie.Ora però mercati, intermediari ed emittenti sono profondamente cambiati e sempre più integrati nel panorama internazionale. La competizione tra le regole si sposta a livello globale e la crisi finanziaria evidenzia la necessità di comportamenti coordinati a livello internazionale da parte dei legislatori e delle autorità di vigilanza.
Documenti - La ricostruzione della serie storica del debito pubblico italiano negli ultimi 150 anni
Una ricostruzione dell'andamento del debito pubblico italiano dal 1861 ad oggi porta a valori del debito in media superiori rispetto ai dati precedentemente disponibili. Ciò riflette prevalentemente il settore di riferimento (le Amministrazioni pubbliche e non il solo Settore statale) e il trattamento delle passività connesse con la prima guerra mondiale. La produzione di questa nuova base dati, che include serie storiche con periodicità mensile per il complesso del debito e per la sua scomposizione per strumenti e sottosettori, è finalizzata a fornire agli studiosi e ai policy makers un ulteriore strumento da impiegare nelle loro analisi.
Lavoro - Efficienza del fattore lavoro e adattabilità delle banche italiane nel nuovo scenario
Il sedicesimo Rapporto ABI sul mercato del lavoro nell'industria finanziaria evidenzia che negli ultimi anni la gestione complessiva delle banche italiane è significativamente migliorata, in particolare dal lato dei costi. Per quanto riguarda l'efficienza del fattore lavoro vi sono ancora molti spazi da recuperare, in larga misura derivanti da un ordinamento giuridico tuttora troppo rigido, che limita la possibilità di gestione, rende più lento e complesso ogni cambiamento e influisce dunque non solo sul livello di competitività e redditività dell'industria bancaria italiana,ma sul suo grado di adattabilità.
Editorial policy di Bancaria
In allegato: RapportoABI sui mercati finanziari e creditizi
Intervento di
Dicembre 2008